Tempo di Quaresima e Digiuno

Pubblicato il 8 marzo 2025 alle ore 22:13
  1. Il digiuno ha valore autentico solo se è un modo per essere solidali. Se mangio meno quei 5/10 euro che risparmio, posso condividerli con chi non ce l’ha. Per questo si scrive digiuno, ma diventa solidarietà.
    Come possono digiunare – ha detto Gesù (Mc 2, 18-22)  – gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Poi dice ancora che i tempi per digiunare arriveranno … infatti nella vita di ognuno prima o poi arriveranno “i giorni del digiuno” fra malattie, preoccupazioni, sofferenze fisiche e spirituali. Non c’è bisogno di fare tante penitenze.
  2. la vita Cristiana è gioia di vivere.
    Il senso del digiuno come momento di solidarietà arriva anche a chi non si ritiene Cristiano e/o si proclama ateo, non serve essere cattolici e Cristiani per donare, per offire qualche soldo a chi ne ha bisogno. La solidarietà non ha matrici e non ha simboli, ma solo amore.

 

Il digiuno per i cristiani non è pensato come un rito di espiazione, come spesso avviene nelle altre religioni. Infatti una delle accuse che venivano mosse a Gesù era che i suoi discepoli non digiunavano mai. Inoltre di lui dicevano che era “un mangione e un beone”.
Dunque Gesù non ha grande considerazione del digiuno.
Non è cristiano il digiuno inteso come fare penitenza, nel senso che facendo penitenza si attirano i favori della divinità. Ci sono i 3/4 dell’umanità che quotidianamente fanno digiuno, e che non mangiano mai; non vedo come Dio non possa impietosirsi e non piegarsi sulle loro pene. Segno dunque che certe pratiche sono stoltezze e retaggi di devozioni che non hanno fondamento ne nel vangelo, ne nella razionalità.

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